#1
NO FUTURE! NO DREAMS! NO HOPE!
Di
Tobia
Quand’è stato che il sogno si è tramutato in
un incubo, Cathy? Quand’è stato che le speranze si sono infrante, gli ideali
spezzati? Quand’è stato che l’America ti ha tradito, e la bandiera si è
macchiata di sangue? Da quanto sei in fuga? Non lo sai, non lo ricordi, non
vuoi ricordarlo, non vuoi pensare a nulla. Ogni volta che pensi a qualcosa
pensi a Jack. Sono qui vicino, Cathy, ti stanno raggiungendo! Devi continuare a
scappare, non hai scelta!
Texas. 29 agosto 2001. Julio Esteban Richter,
conosciuto anche come Rictor, è un mutante. Di questi
tempi è un pericolo, se non hai qualcuno che ti protegge. Per questo è
rientrato clandestinamente negli Stati Uniti, dopo che aveva rinunciato ad ogni
copertura per proteggere i suoi parenti durante l’invasione marziana, per
riunirsi ai suoi vecchi compagni di X-Force. Ma quando ha telefonato agli
X-Men, gli hanno detto che Sam e gli altri non davano loro notizie da
parecchio. L’unico che poteva contattarli, Cable, è in Australia. Rictor sta decidendo cosa fare: non se la sente di tornare
all’Istituto Xavier. Non è più il bambino spaventato che X-Factor
salvò dal Right, ora è un uomo, non ha più bisogno di
qualcuno che gli insegni ad usare i suoi poteri, ha bisogno di una causa per
cui sfruttarli. Se torna dagli X-Men ricominceranno a trattarlo da bambino.
Mentre pensa questo, seduto ad una tavola calda sperduta nel deserto, vede una
scia infuocata attraversare il cielo e schiantarsi poco distante. Tutti i
presenti escono per vedere cosa succede, ma ben presto scappano vedendo che
l’oggetto misterioso non è altro che una famigerata navicella marziana, di
quelle che tanta morte e distruzione hanno seminato pochi giorni prima. Alcuni
uomini corrono verso i loro pickup e prendono dei grossi fucili! Benvenuti in
America, dove la grandezza delle armi è inversamente proporzionale al quoziente
intellettivo! Quando il portello della navicella si apre, ne esce una figura
femminile, visibilmente frastornata. Rictor guarda
stupito.
"Fermi! Non è un marziano!"
"Cosa ne sai tu, ragazzino? Di sicuro non è umana, al massimo sarà un
mutante!"
Mentre l’uomo si prepara a sparare, Rictor decide di
intervenire. Ha riconosciuto la specie della ragazza, è una Shi’Ar.
Non saranno la razza più pacifica dell’universo, ma sicuramente il fatto che si
trovasse a bordo di una navicella marziana significava probabilmente che li
aveva combattuti! Una scossa di terremoto si fa sentire, facendo capire perché
Julio è soprannominato Rictor!
"Cosa succede? Un terremoto?"
"Dicevi qualcosa sui mutanti, amigo?"
"Un altro mutante! Scappiamo, presto!"
A volte la stupidità della gente è utile, pensa Rictor.
Si avvicina alla figura uscita dalla navicella, le passa un braccio sotto la
spalla e l’aiuta ad alzarsi.
"Capisci la mia lingua, bella? Dobbiamo andarcene di qui!"
"Coff coff… Mi chiamo Deathcry, sono un Vendicatore…"
New York, Memorial Hospital. 3 settembre
2001. Il dottor Keith Kincaid parla con il suo
paziente, il giovane supereroe noto come Rage.
"Non male, ti stai riprendendo in fretta! Per fortuna mi ricordavo gli
esami che ti avevo fatto quando ero medico dei Vendicatori, anche se con il
costume nuovo non ti avevo riconosciuto subito, e mi sono ricordato la tua
allergia…"
"Già, mi faccio mettere fuori gioco da un tripode, vengo salvato da una
tipa che non ho mai visto, vengo steso di nuovo dai marziani e come se non
bastasse rischio di morire in ospedale per una stupida allergia…"
"Non essere troppo duro con te stesso, Rage. Hai
fatto la tua parte per difendere la città…"
"E quanti altri eroi erano in un letto d’ospedale mentre si combatteva la
battaglia finale?"
"Non lo so, ma molti erano in una bara. Sei stato coraggioso e fortunato."
Il dottor Kincaid esce dalla stanza ed incrocia
Speedball. "Dottore, come sta?"
"Bene, almeno fisicamente. Ma è molto depresso… Vedi di risollevargli il
morale, ok?"
"Dottore, lei sta parlando con il Jim Carrey dei supereroi!"
Speedball entra nella camera di Rage. "Ehi,
campione! Non ti sei perso nulla su Marte, fidati! Nova mi ha raccontato che è
successo, anzi è stato meglio non esserci!"
"Certo, certo… Senti Robbie, non ho più avuto notizie da mia nonna,
potresti…"
"Certamente! Ogni cosa per un eroe di guerra! Scommetto che ti beccherai
pure una medaglia o qualcosa del genere per quelle ferite…"
Robbie Baldwin esce dalla stanza e vede la dottoressa Jane Foster.
"Dottoressa! Volevo avere informazioni su una donna anziana, una certa
Mrs. Staples, era ricoverata…"
"Mi spiace, Speedball. È morta tre ore fa."
Il giovane eroe ci resta di sasso. -Ed ora come glielo dico a Elvin?-
Residenza dei Vendicatori. 11 settembre 2001.
"Troppo giovane!!! Troppo giovane!!! Se non era per me a questo punto
tutti il mondo era sotto il dominio di Zemo e quei
presuntuosi dei Vendicatori dicono che sono troppo giovane per entrare nel
gruppo!"
"Calma Jolt…"
"Calma un cavolo, Occhio di Falco! Affidata ai servizi sociali! Mi mandano
a scuola… Facile per loro! Tutti i miei compagni sono morti durante l’assalto
di Onslaught, ed hanno la brillante idea di
iscrivermi alla stessa scuola!"
"Come facevano a saperlo? Non ne hai mai parlato…"
"Perché poi i supereroi hanno bisogno di andare a scuola, eh? Che diploma
hai, Falco?"
"In realtà…"
"Basta, vado a farmi un giro! Almeno non sono più ricercata!"
Hallie Takahama aveva un
sogno: essere una supereroina. Dopo che aveva acquistato i suoi poteri
bioelettrici, credeva di aver coronato il suo sogno entrando nei Thunderbolts, solo per scoprire che era solo una pedina nei
piani di conquista del Barone Zemo. Ma riuscì a far
ribellare i Thunderbolts, ed ora che aveva
addirittura ottenuto il perdono presidenziale, è stata estromessa dal gruppo!
Ma non tornerà a fare la vita dell’adolescente, non ora che questi poteri le
danno una grande… occasione di realizzare il suo sogno! Mentre fa questi
pensieri, vede un’immagine da incubo: un aereo che si schianta su una torre del
World Trade Center.
Attico di Dwayne
Taylor. Il giovane milionario non crede ai suoi occhi: le Torri Gemelle sono
crollate. Come è successo? Un tempo aveva un sogno, un gruppo che lottasse
perché episodi del genere non si verificassero. Ma poi capì con il tempo che
era superfluo, al mondo c’erano già i Vendicatori, i Fantastici Quattro…
l’entrata di Justice e Firestar nei Vendicatori,
l’istituzione di Worldwatch, aveva fatto capire a
tutti che i New Warriors erano inutili, ininfluenti. Ma il terribile spettacolo
che sta guardando lo convince che è ancora necessario che qualcuno lotti per
cambiare il mondo! Dopo aver indossato la sua armatura, afferra il telefono.
Rictor e Deathcry si stavano
dirigendo verso New York, verso la base dei Vendicatori, unico punto di
riferimento di Deathcry in questo mondo, quando
notano la colonna di fumo e polvere alzarsi dall’estremità di Manhattan.
Accendono la radio del pick-up rubato pochi giorni prima (anche se è talmente
malridotto che Rictor dubita che avesse davvero un
padrone) e vengono a conoscenza degli avvenimenti. Rictor
è visibilmente sconvolto:
"Cosa c’è, Rictor? Avete appena superato una
guerra con i marziani, e da quanto mi hai raccontato eventi del genere non sono
così rari nel vostro mondo, tra i vari Magneto,
Destino, Moses Magnum…"
"Non puoi capire, DC! È diverso… Qui non c’entrano eroi o criminali, sono
solo uomini! Nemmeno Magneto ha mai osato tanto, ha
sempre avvisato prima dei suoi attacchi! È si è sempre premunito di evitare
vittime innocenti, ma questo… Dios, è assurdo!"
"Andiamo verso New York?"
"Sei pazza? Sono un clandestino e tu un aliena! Se prima avevamo qualche
speranza di non essere notati, ora dobbiamo nasconderci!"
"Rictor, io devo andare a Manhattan! Sono sempre
un Vendicatore, e questo mi dà una sorta di immunità. Altrimenti dove possiamo
andare?"
Julio pensa agli X-Men, ma ha giurato a sé stesso di non essere più il
soldatino di qualcun altro, nemmeno di Xavier. No, d’ora in poi Rictor deciderà da solo il suo destino!
"Ok, prepara quella tessera, muchacha! Ne avremo
bisogno!"
Cosa succede, Cathy? La gente è in preda al
panico! Quello che credevi essere il tuo mondo è crollato, sollevando una
nuvola di polvere che si deposita tra le strade di Manhattan. Non è solo il
World Trade Center ad essere crollato, è il tuo sogno, il tuo ideale. Gli Stati
Uniti d’America, la grande potenza paladina della libertà nel mondo, sono
colpiti al cuore. Forse è il momento che uno Spirito Libero ricordi alla gente
che cosa vuole dire quella bandiera che in questo momento viene bruciata in
varie parti del mondo. Non si tratta di confini, interessi e politica, si
tratta di ideali! Si tratta del sogno di uomini liberi decisi a creare una
patria per tutte le genti, senza alcuna discriminazione. Una nazione fondata
sugli ideali, è questo che dovrebbe essere. Ma oggi hai visto a cosa ha portato
il tradimento di quegli ideali, l’arroganza di pochi imposta a tutto il mondo.
Apri la borsa che custodisci gelosamente da mesi: una maschera, un costume a
stelle e strisce. Ora non sei più Cathy Webster, ora e per sempre sei Spirito
Libero. E lotterai per la libertà finche avrai fiato
in corpo!
Uno sconvolto Speedball sta guardando la
televisione a casa di Elvin Staples.
"Elvin, hai visto?"
"Dio mio, Robbie… sono quasi contento che mia nonna non possa vedere
questa tragedia."
"Come abbiamo potuto permettere che succedesse? Se fossero esistiti ancora
i New Warriors…"
"Cosa avremmo fatto, Robbie? I Fantastici Quattro, i Vendicatori, lo
SHIELD… se non hanno fatto nulla loro, cosa avremmo potuto fare noi? Guarda la
realtà, Robbie! I New Warriors sono sempre stati superflui! Le Giovani Marmotte
dei supereroi, i più bravi magari entrano nei Vendicatori, gli altri…"
In quel momento suona il telefono. "Dwayne? Sì,
Robbie è qui con me. Vuoi vederci?"
Robbie Baldwin inizia a rimbalzare per la stanza. "Lo sapevo! I New Warriors
non possono morire! Vedrai, ci saranno anche Nova, Nita, Sil…
Ricominciamo, amico!"
"Muoviti… vuole che andiamo ad aiutare i feriti.!"
"Visto? Altro che Giovani Marmotte!"
Jolt sta correndo verso il luogo del disastro. Potrebbe
usare i suoi poteri per giungere più in fretta sul posto, ma non ha il costume,
e forse può essere più utile alla gente che incontra per strada che a quella
sotto le macerie. I suoi poteri possono anche abbattere un Super Adattoide, ma a cosa servono di fronte alla devastazione? Non
è Jolt la ragazza che si ferma a consolare le madri
disperate, i bambini increduli, gli uomini stanchi, è Hallie
Takahama. Si può essere un’eroina anche senza costumi
sgargianti e poteri incredibili.
Speedball, Rage e
Night Trasher sono all’opera vicino alle rovine del
World Trade Center, insieme ad altri eroi. Speedball è ammutolito, caso più
unico che raro. La devastazione lascia poco spazio per le parole. Poco dopo
arriva anche Jolt,
"Mio dio… Tutta questa devastazione… A cosa possiamo servire?"
Night Trasher sente la ragazza, e le si avvicina.
"Sei Jolt, vero? Dei Thunderbolts,
giusto?"
"Una volta! I Thunderbolts non esistono più, ed
i Vendicatori mi hanno obbligato a lasciare l’attività di eroina! Tu non sei il
leader dei New Warriors?"
"Ah… neanche i New Warriors esistono più, ma forse…"
"Forse cosa, Trasher? Dimmi quel che ti voglio
sentir dire!"
Dwayne si gira, e vede Rictor,
insieme a Deathcry.
"Cosa vuoi dire, Rictor?"
"Cosa voglio dire? Guardati attorno, e pensa cosa ci hanno detto i vari
Xavier, Cable, Capitan America… Ci hanno promesso un futuro, ci hanno fatto
sognare, ci hanno dato speranza e poi ci hanno tolto tutto questo da sotto il
naso! Che se lo tengano! Da oggi ce lo costruiremo noi il nostro futuro!"
Speedball e Rage ascoltano interessati, Deathcry divertita interviene.
"Ah… Sentite, tutte queste discussioni sono molto interessanti, ma non
potremmo andare a parlare in un posto più tranquillo?"
"Possiamo andare a casa mia" interviene Rage.
"Ok, amigos. Mettiamoci in marcia, sarà lunghetta a piedi…"
Cosa guardi, Cathy? I sei giovani ragazzi che
hanno visto i loro ideali infranti? La devastazione portata al cuore della
città simbolo del tuo paese? Cosa vuoi fare? Sei in fuga, non puoi fermarti. Ma
se riuscissi a trovare degli alleati… È giusto coinvolgere altri nell’incubo
che ti perseguita? Ma hai sentito quello che ha detto il messicano, ed hai
visto le reazioni degli altri ragazzi: disillusi, disincantati, sfiduciati. Tu
hai bisogno di loro, e loro potrebbero aver bisogno di te.
Casa di Elvin, notte fonda.
Rictor si guarda attorno. "Vivi qui da solo, Rage?"
"Si, ma non so ancora per quanto… senza la pensione di mia nonna non so se
riuscirò a pagare l’affitto. Ho già proposto ad Elvin di sistemarsi qui, ma
anche in due sarà difficile…"
Night Trasher si inserisce nel discorso.
"Se hai bisogno di un aiuto…"
"No, grazie. Mia nonna mi ha sempre insegnato a non dipendere dagli
altri."
Jolt osserva la casa. "Beh, se hai una stanza in
più, potrei venire a stare qui… Non è troppo lontano dalla mia scuola, e credo
che Occhio di Falco non farà tante storie. Per quanto sia il mio tutore legale,
non credo che stando con i Vendicatori riuscirà a starmi dietro come una
volta…"
Rictor guarda Deathcry.
"Beh, io e D.C. cercavamo proprio un posto dove stare…"
"Ma io stavo andando dai Vendicatori!"
"I Vendicatori, D.C? No, mi spiace, ma non voglio andare a vivere sotto lo
stesso tetto di Capitan America. Rispetto quel gringo, ma non voglio avere
altra gente che mi riempie la testa di slogan e proclami… Hai visto quel che è
successo oggi?"
Rage interviene "Beh, stai esagerando ora!
Cap…"
"Ok, non lo sto mettendo sullo stesso piano dei terroristi, ma ho passato
buona parte dell’adolescenza tra X-Factor, i Nuovi
Mutanti e X-Force. Tra Ciclope e Cable ne ho abbastanza di gente che mi vuole
insegnare come vivere!"
Deathcry ascolta interessata. Improvvisamente
abbraccia Rictor "Sai una cosa? Mi piace il tuo
modo di ragionare…"
Speedball si alza di scatto
"Allora è fatta! Siamo i nuovi New Warriors, no?"
Tutti si girano verso di lui. Night Trasher fa per
uscire dalla porta.
"No… ti ricordi la nostra esperienza in quella realtà alternativa? Se
posso aiutarvi in qualche modo sarò ben lieto di farlo, ma non voglio fare di
nuovo parte del gruppo. Almeno attivamente. Vi saluto!"
Dicendo queste parole, esce.
Speedball ci resta di sasso. Rage gli si avvicina
"Senti, intanto ci stabiliamo tutti qui, ok? Poi vedremo come si evolve
quest’idea del supergruppo. Intanto devi dare un’esame
tra due settimane, giusto?"
"Oh, ma devi proprio ricordarmelo? Cmq, se abiteremo tutti qui, mi sembra
doveroso presentarsi, no? Io sono Robbie Baldwin"
Rage si toglie la maschera. "Io mi chiamo Elvin Halliday."
Jolt segue l’esempio del ragazzo. "Ok, io sono Hallie Takahama!"
Rictor interviene "Julio Esteban Richter, ma
chiamatemi Rictor, ok?"
Improvvisamente la porta si apre. La figura di Spirito Libero appare sulla
porta.
"New Warriors, dovete aiutarmi!"
CONTINUA
Prossimo numero: I Warriors non si sono neancora sistemati che devono affrontare i persecutori di
Spirito Libero.
Note dell’Autore: Dimenticatevi quel che
sapevate sui New Warriors! Questo è un gruppo completamente rinnovato! Non
saprete mai cosa aspettarvi numero dopo numero! I personaggi hanno tutti una
certa storia alle spalle, ma un’assortimento così non
si era mai visto!